La Borgogna è un'altra importantissima regione vitivinicola che rappresenta l'altra faccia del vino francese rispetto a Bordeaux. A Bordeaux esistono grandi aziende con enormi investimenti, vini seducenti ed invidiati. La Borgogna è proprio l'opposto: aziende medio-piccole con grossa parcellizzazione del territorio dovuta ad un retaggio storico, cioè all'esproprio dei latifondi ecclesiastici da parte di Napoleone e relativa redistribuzione; i vini sono molto austeri e poco immediati nel senso che vanno scoperti un po' alla volta. Facendo un paragone con l'Italia, Bordeaux è un po' la Toscana mentre la Borgogna potrebbe essere il Piemonte.
La Borgogna è una lunga striscia di terra che idealmente va da Lione a sud fino a Digione a nord, anche se la parte più importante è quella a nord. Più o meno al centro di questo territorio c'è il vero capoluogo rappresentato dalla città di Beaune, una cittadina dove si respira il vino e ci sono delle cantine pubbliche sotterranee che si possono visitare, si viene anche muniti di tastevin per l'assaggio dei vini. |
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In Borgogna esistono le classificazioni di Gran Cru che sono i vigneti più importanti, seguiti dai Premiere Cru al secondo posto della gerarchia.
I vigneti si chiamano cru
anche se non appartengono ad una singola azienda come a Bordeaux.
I singoli appezzamenti di un vigneto possono avere diversi proprietari
e si chiamano climat. Una volta vendemmiata l'uva
gli imbottigliatori comprano il vino da diversi produttori per provvedere
all'elevamento e all'immissione sul mercato: i vini di Borgogna
portano pertanto il nome del mercante che lo ha curato. A testimonianza
dell'importanza che ha l'uva in Borgogna, anche i nomi di alcune
cittadine richiamano qualcosa di legato al vino perché hanno il
doppio nome, composto dal nome antico della città più il nome del
vigneto più importante di quel territorio. Montrachet
ad esempio è il vigneto di Chardonnay
più importante di tutta la Borgogna e viene associato ai nomi di
alcune cittadine ottenendo Puligny-Montrachet
e Chassagne-Montrachet.
Quando parliamo di Borgogna parliamo fondamentalmente di due tipologie di vitigni: lo Chardonnay per i bianchi ed il Pinot Noir per i rossi, e si tratta di vini che non hanno rivali nelle loro tipologie in nessun altra parte del mondo.
Il Pinot Noir è un vitigno difficilissimo e scostante, molto attaccato a determinati tipi di clima e di terreno perché minime variazioni possono renderlo ingovernabile, tant'è vero che in nessuna parte del mondo si è veramente scommesso sull'impianto di questa uva (in Italia c'è solo il Vigna S.Urbano di Hofstätter in grado di rivaleggiare con i rossi di Borgogna). La potenza, la struttura e l'eleganza dei vini di Borgogna si trovano solamente in quel territorio.
Romaneé-Conti è la principale azienda produttrice di Pinot Noir e forse in questo momento il vino più caro del mondo in quanto veleggia sopra i €1000 a bottiglia. E' un'azienda leggendaria perché ha una resa per ettaro inferiore ai 25q e vende il vino con un procedimento tutto particolare che contribuisce ad aumentarne il prezzo, nel senso che è proprietaria dei cru principali, uno è proprio il Romanee-Conti, poi c'è La Tâche ed infine il Richebourgs, e vende esclusivamente a casse da 12 bottiglie nelle quali mette a sua discrezione del La Tâche, del Richebourgs e mai più di 2 bottiglie di Romanee-Conti. Questi vini peraltro acquistano un notevole valore nel tempo.
Lo Chardonnay
in Borgogna ha effettivamente trovato un habitat superiore a quello
di qualsiasi altra zona del mondo. Perché lo Chardonnay
può diventare così?
A parte un terreno particolarmente vocato che rende le uve ben strutturate, si adottano delle tecniche di vinificazione estremizzate perché la tradizione borgognona vuole la fermentazione in pièce (botti da 228 lt) oppure in tonneau (da 250 lt) unita al batonnâge, l'introduzione di un attrezzo nel fusto per riportare in sospensione le fecce nobili depositatesi sul fondo. Questo processo è molto lungo, ne viene fuori un vino bianco solo per il colore poiché risulterà particolarmente stabile e longevo.
A nord-ovest della Borgogna
esiste il piccolo territorio di Chablis,
con uno dei vini bianchi Chardonnay
più famosi del mondo ma che a differenza dei borgognoni non subisce
elevamento in barrique e risulta certamente più raffinato ed elegante
ma meno longevo.
Nella Borgogna meridionale, a sud di Macon, c'è la realtà del Beaujolais ed in particolare del Beaujolais Noveau, che è un po' il papà di tutti i vini novelli.
La differenza sta nel fatto che in Italia il novello viene prodotto con qualsiasi vitigno ammesso dai disciplinari, mentre in Francia si fa solamente in questa zona ed esclusivamente con uva Gamay con macerazione carbonica.
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